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L’importanza del microbiota intestinale nella salute: equilibrio interno, benessere globale!

  • Immagine del redattore: Nutrizionista Cuccomarino
    Nutrizionista Cuccomarino
  • 21 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha posto sempre più attenzione sul microbiota intestinale, definendolo una vera e propria “centralina” della nostra salute. Comprendere la sua funzione e come supportarlo attraverso l’alimentazione rappresenta un passo fondamentale verso la prevenzione e la gestione di molte condizioni cliniche.


Cos'è il microbiota intestinale e perché è fondamentale


Il microbiota intestinale è l'insieme di trilioni di microrganismi (batteri, virus, funghi e protozoi) che popolano il tratto gastrointestinale, con una densità maggiore nel colon. Ogni individuo ha un’impronta unica di microbiota, influenzata da fattori genetici, ambientali, alimentari e farmacologici.

Questi microrganismi non sono semplici ospiti passivi, ma partecipano attivamente a numerosi processi fisiologici:

  • Produzione di vitamine (come B12, K e folati).

  • Modulazione del sistema immunitario.

  • Sintesi di acidi grassi a catena corta (SCFA), con effetto antinfiammatorio e trofico sulla mucosa intestinale.

  • Regolazione del metabolismo glucidico e lipidico.

  • Comunicazione bidirezionale con il cervello attraverso l’asse intestino-cervello.

Secondo uno studio pubblicato su Nature Reviews Gastroenterology & Hepatology, alterazioni del microbiota (disbiosi) sono associate a patologie infiammatorie intestinali, obesità, diabete di tipo 2, allergie, disturbi neuropsichiatrici e persino malattie cardiovascolari (Rinninella et al., 2019).


Disbiosi: quando l’equilibrio si rompe


La disbiosi si verifica quando la composizione del microbiota si altera in termini di diversità e funzionalità. Le principali cause includono:

  • Dieta squilibrata e povera di fibre.

  • Uso eccessivo di antibiotici.

  • Stress cronico.

  • Carenze di sonno e sedentarietà.


In stato di disbiosi, si può osservare un’infiammazione di basso grado sistemica, aumento della permeabilità intestinale (“leaky gut”) e un incremento del rischio di sviluppare disturbi metabolici, autoimmuni e neurodegenerativi.


Alimentazione e strategie nutrizionali per un microbiota sano

Una dieta equilibrata è il primo strumento per promuovere l’eubiosi, ovvero l’equilibrio del microbiota. I principali alleati in questo processo sono:


1. Fibre prebiotiche

  • Si trovano in verdure, legumi, cereali integrali, frutta.

  • Fungono da “carburante” per i batteri buoni, stimolando la produzione di SCFA come il butirrato, con effetto antinfiammatorio.

  • Secondo un’analisi pubblicata su Cell Host & Microbe, l’aumento dell’assunzione di fibre migliora la diversità microbica e la funzione intestinale (Valdes et al., 2018).


2. Alimenti fermentati

  • Kefir, yogurt con fermenti vivi, miso, crauti e kombucha.

  • Apportano batteri probiotici, che supportano l’equilibrio della flora intestinale e rafforzano la barriera epiteliale.


3. Grassi insaturi e polifenoli

  • Olio extravergine di oliva, noci, semi e pesce azzurro sono fonti di grassi buoni con effetto antinfiammatorio.

  • Frutti di bosco, tè verde, cacao e vino rosso contengono polifenoli, composti bioattivi che favoriscono la crescita di specie benefiche come Akkermansia muciniphila (Del Chierico et al., 2022).


4. Probiotici e prebiotici supplementari

  • In situazioni specifiche (es. post-antibiotico, sindrome dell’intestino irritabile), l’uso mirato di integratori può essere utile.

  • È fondamentale una selezione personalizzata sulla base delle esigenze individuali e della composizione batterica di partenza.


Il microbiota oltre l’intestino: effetti sistemici e nuove frontiere


Numerose evidenze mostrano l’impatto del microbiota sul:

  • Sistema nervoso centrale: via asse intestino-cervello, influenza l’umore, la memoria e il rischio di disturbi depressivi.

  • Sistema immunitario: una composizione microbica sana supporta la tolleranza immunitaria e riduce il rischio di malattie autoimmuni.

  • Metabolismo e composizione corporea: il microbiota regola l’assorbimento dei nutrienti, la lipogenesi e il bilancio energetico.


Una review pubblicata su The Lancet Gastroenterology & Hepatology conferma il ruolo del microbiota intestinale come target terapeutico emergente in medicina personalizzata (Kho & Lal, 2018).


Conclusione: prendersi cura del microbiota è un atto di prevenzione e benessere


Il microbiota intestinale rappresenta un ecosistema prezioso, in continuo dialogo con il nostro organismo. Proteggerlo significa investire nella nostra salute globale, attraverso scelte alimentari consapevoli, uno stile di vita equilibrato e, quando necessario, un supporto professionale mirato. Educare il paziente sull’importanza di questo “organo invisibile” è, a mio avviso, parte integrante della strategia nutrizionale moderna.

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Dott. Francesco Cuccomarino – Iscr. Albo N° Cal_A2465 – P.I. 03816880789 | C.F. CCCFNC91P03F839P 

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